Dal 2025 il panorama delle regole sulla patente di guida in Italia subirà rilevanti cambiamenti, sia per chi si avvicina alla prima esperienza alla guida sia per chi, con l’età, deve affrontare restrizioni e controlli sanitari più stringenti. Questi aggiornamenti sono stati introdotti per rispondere alle nuove direttive europee volte a migliorare la sicurezza sulle strade, tutelare i soggetti più vulnerabili e allinearsi alle best practice comunitarie.
Limiti di età e validità della patente
Le nuove disposizioni non fissano un’età massima oltre la quale sia proibito guidare in via assoluta, ma introducono significative modifiche nei tempi e nei criteri di rinnovo legati all’età anagrafica del conducente. Il principio chiave è quello dell’idoneità psicofisica continua: l’età diventa quindi un fattore che determina la frequenza dei controlli, e non, di per sé, uno stop automatico alla possibilità di guidare.
- Fino a 70 anni: la patente di categoria B si rinnova ogni 5 anni .
- Tra 70 e 80 anni: il rinnovo deve essere effettuato ogni 3 anni, accompagnato da una visita medica obbligatoria .
- Oltre 80 anni: il rinnovo passa a scadenza biennale, con controlli sanitari più rigorosi .
Queste scadenze, già attive con la normativa precedente ma rafforzate nel nuovo codice, si affiancano all’aumento della severità e dell’articolazione delle visite: i controlli non si limitano più a constatare condizioni di salute generali, ma vengono richieste valutazioni più specifiche, come quelle sulla vista, l’udito, eventuali patologie neurologiche e test psico-attitudinali . Nei casi sospetti, i medici possono prescrivere anche esami più approfonditi, per esempio test cognitivi o esami del sangue per valutare condizioni che possono interferire con la capacità di guida.
Le nuove regole per i “senior driver”
Gli automobilisti che superano i 65 anni entrano in una fascia di “attenzione sanitaria più elevata”. L’Europa ha infatti raccomandato di procedere a controlli sanitari periodici e, se necessario, a test ulteriori non solo di natura fisica ma anche cognitiva e psicologica . L’obiettivo dichiarato è quello di garantire la sicurezza sia per il conducente sia per la collettività, senza però escludere a priori gli anziani dalla guida.
Nel dettaglio, secondo la riforma approvata, il modello di gestione delle patenti senior prevede:
- Incremento della frequenza delle visite mediche dopo i 65 anni .
- Valutazione della vista, riflessi, capacità psicofisica e stato cardiovascolare.
- Test di capacità cognitive in presenza di patologie diagnosticate o su segnalazione del medico certificatore.
- Perdita della patente se non si supera uno dei controlli previsti, anche in assenza di limiti anagrafici assoluti .
Gli over 80, considerati dalla normativa come soggetti a rischio aumentato di riduzione delle facoltà idonee alla guida, dovranno sottoporsi ai controlli ogni 2 anni e solo dopo verifica positiva il documento sarà rinnovato .
Controlli medici: come funzionano e cosa cambia
La visita medica diventa il punto di snodo fondamentale per la conferma del diritto alla guida. I medici abilitati a rilasciare idoneità devono attenersi a parametri aggiornati, controllando non solo vista e udito ma anche il quadro neurologico, eventuali dipendenze o condizioni psicologiche compromesse. Nei casi di patologie croniche, gli intervalli tra un controllo e l’altro possono essere ancora più stretti, al fine di valutare costantemente l’effettiva capacità di gestione del veicolo.
Un eventuale esito negativo sulla idoneità psicofisica implica la revoca o la sospensione della patente: ciò può avvenire a seguito di disturbi visivi, cognitivi, limitazioni motorie o per motivi di natura cardiovascolare . Gli esami comprendono spesso:
- Esame visivo e oculistico specifico.
- Test dell’udito.
- Esame delle funzioni cognitive e motorie.
- Accertamenti mirati in base alle patologie dichiarate e al profilo sanitario dell’utente .
Viene così confermato il principio secondo cui la reale idoneità psicofisica alla guida prevale sull’età: un guidatore può essere considerato non idoneo anche prima dei limiti anagrafici, laddove presenti problemi consistenti; allo stesso modo, chi mantiene abilitazioni idonee può guidare anche in età molto avanzata.
Altre novità in vigore con il nuovo Codice della Strada
Il rinnovamento del Codice della Strada va oltre le regole dedicate agli anziani. Le modifiche includono l’introduzione della patente digitale, la possibilità per i giovani di ottenere la patente B già a 17 anni, purché guidino accompagnati da un adulto esperto fino al compimento della maggiore età . Per i neopatentati, i limiti saranno più stringenti: il periodo di “prova” passa da uno a tre anni, con tolleranza zero per l’alcol e potenza massima consentita ai veicoli ridotta .
In ambito sanzionatorio, si prevede una stretta su telefono, uso di alcol, droghe e comportamenti pericolosi, con introduzione di multe più severe, sospensioni e decurtazioni di punti in caso di infrazioni gravi . Anche il regime di validità del documento potrà arrivare fino a 15 anni per alcune categorie di conducenti, se le condizioni di salute lo permettono, ma resta confermato il principio di revisione più frequente nelle fasce d’età considerate a rischio .
In sintesi, chi guida dovrà porre attenzione ai nuovi intervalli di controllo sanitario e a conservare una documentazione medica aggiornata, preparandosi ad affrontare test più articolati specialmente dopo i 70 anni. La sicurezza sulle nostre strade, infatti, passa dal rispetto delle nuove regole e dalla consapevolezza del proprio stato di salute.








