Quando si tratta della sicurezza dei propri risparmi, è naturale porsi domande sull’affidabilità delle banche e su quali istituti offrano una maggiore garanzia, specialmente in un momento storico caratterizzato da volatilità finanziaria e rapidi cambiamenti normativi. Nel 2025, la solidità bancaria è oggetto di costante monitoraggio da parte delle autorità europee e degli analisti di settore, con dati aggiornati che danno uno spaccato chiaro delle migliori realtà italiane e internazionali dove i patrimoni sono realmente protetti.
I parametri della solidità: come si misura la banca “sicura”
Per capire se i tuoi soldi sono davvero al sicuro, occorre analizzare determinati parametri che rappresentano la “pagella” della banca. I principali indicatori presi a riferimento sono:
- CET1 ratio: il coefficiente patrimoniale principale, che misura il capitale di alta qualità rispetto alle attività ponderate per il rischio.
- Pillar 2 Requirement (P2R): indicatore richiesto dalla Banca Centrale Europea che stabilisce il capitale aggiuntivo che una banca deve detenere oltre i requisiti minimi.
- Rating di credito: assegnati dalle maggiori agenzie mondiali (S&P, Fitch, Moody’s), rappresentano una sintesi della “fiducia” globale nell’istituto.
- Riserva di liquidità e qualità degli attivi: fondamentali per affrontare shock di mercato o corse agli sportelli.
- Performance negli stress test bancari europei svolti da EBA e BCE.
Questi valori sono oggetto di pubblicazione annuale e costituiscono la base delle graduatorie che guidano le scelte di investitori e correntisti.
Le banche italiane più solide secondo le ultime classifiche
Analizzando le elaborazioni di società di analisi finanziaria, rapporti ufficiali BCE ed EBA, e confrontando i rating internazionali, emerge che nel 2025 il podio delle banche più sicure in Italia vede protagoniste Credem, Banca Mediolanum e Intesa Sanpaolo. Questi istituti eccellono in solidità patrimoniale e negli indici di capitale secondo gli ultimi risultati SREP.
- Credem: con un valore P2R dell’1-1,25% e un elevato CET1 ratio, è considerata la più solida banca italiana; figura tra le prime tre in Europa per stabilità strutturale, secondo BCE.
- Banca Mediolanum: presenta un basso requisito aggiuntivo di capitale (P2R 1,5%) unito a una gestione prudentissima dei rischi, con una struttura patrimoniale equilibrata.
- Intesa Sanpaolo: leader nazionale per ampiezza e profilo europeo, il suo P2R è pari all’1,65% circa. È apprezzata anche dagli analisti esteri per capacità di resilienza, qualità del credito e forza negli utili.
In seconda fascia troviamo Mediobanca, UniCredit e Fineco, tutte con indicatori di solidità superiori alla media europea, seguite da Banca Ifis, Banco BPM e BPER Banca. Queste realtà restano solide, pur presentando esposizioni maggiori a fattori di rischio specifici o aver completato recenti processi di fusione che ne alzano temporaneamente l’attenzione da parte della vigilanza bancaria.
Un ulteriore elemento di sicurezza riguarda le performance delle banche online. Secondo i report più recenti, BBVA si distingue tra gli istituti digitali italiani per livelli di affidabilità, trasparenza e sicurezza nella gestione dei capitali e dei dati dei clienti.
Lo scenario internazionale: i giganti mondiali della sicurezza bancaria
Allargando lo sguardo oltre i confini italiani, la solidità bancaria raggiunge le sue massime espressioni presso alcune realtà mondiali che rappresentano autentici esempi di stabilità finanziaria. I fattori che rendono queste banche “supersicure” sono la grandezza delle riserve di capitale, il rating di credito AAA e la capacità di superare qualsiasi scenario di crisi tramite “stress test” severissimi.
- KfW (Germania): banca di sviluppo pubblica, considerata, secondo Global Finance, la più sicura al mondo; vanta altissime riserve patrimoniali e, come unico caso, il rating AAA di tutte le big three agenzie.
- Zuercher Kantonalbank (Svizzera): istituto cantonale svizzero, esempio di saggia gestione patrimoniale e rischio pressoché nullo per la clientela privata e aziendale.
- Royal Bank of Canada: emblema di solidità del sistema nordamericano, apprezzata anche per la resilienza in ambienti turbolenti.
- Le principali banche australiane e neozelandesi: vantano livelli regolamentari e di controllo del rischio tra i più severi al mondo.
La caratteristica di queste realtà è la totale trasparenza nella gestione, supportata da controlli continui delle principali autorità di vigilanza internazionali e locali. L’appetibilità agli investitori e agli enti pubblici deriva da una fiducia quasi assoluta nella loro capacità di conservare e valorizzare i patrimoni custoditi.
Sicurezza dei depositi e protezione dei clienti: cosa devi sapere
La sicurezza del singolo correntista in Italia è comunque protetta, oltre che dalla solidità della banca, anche dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce ogni cliente fino a 100.000 euro per ciascun conto bancario detenuto presso uno stesso istituto. Questo significa che, anche nei casi estremi di crisi sistemica, i risparmi fino a questa soglia sono coperti automaticamente, senza necessità di alcuna azione da parte del cliente.
Va sottolineato che:
- I fondi sono garantiti per ogni intestatario e per ciascuna banca separatamente.
- Se si possiedono conti in più banche diverse, ognuno gode di propria copertura.
- Sono esclusi dalla tutela alcuni prodotti particolari (azioni, obbligazioni proprie della banca, strumenti finanziari complessi).
Fattori di rischio: come leggere la vera stabilità finanziaria
Oltre agli indici numerici, per valutare la sicurezza effettiva di una banca nel tempo si devono considerare:
- L’indipendenza e la reputazione internazionale dell’istituto.
- La trasparenza dei bilanci e il rispetto dei principi contabili internazionali.
- L’esposizione ai mercati più rischiosi o a specifiche aree geografiche in crisi.
- La continuità nei risultati patrimoniali e la presenza di una clientela diversificata.
- La politica sui dividendi e la capacità di autofinanziamento degli investimenti.
Da non sottovalutare anche la gestione della cybersicurezza e la prontezza nel rispondere a scenari emergenti (come frodi o minacce IT), criteri oggi sempre più rilevanti nelle valutazioni di rischio. Le banche più moderne investono notevolmente in tecnologie di protezione dei dati e rapidità nelle procedure di segnalazione di eventuali incidenti informatici, aspetti imprescindibili a tutela dei titolari di conto.
Infine, la scelta della banca va compiuta valutando non solo la classifica della solidità, ma anche l’aderenza dell’istituto ai propri bisogni e la facilità di relazionarsi nelle situazioni quotidiane. Un approccio consapevole integra la valutazione dei dati numerici con il monitoraggio costante delle novità pubblicate da organismi di controllo ufficiali come BCE, EBA e Banca d’Italia, che aggiornano regolarmente le classifiche e rilasciano alert tempestivi in merito a banche che attraversano momenti delicati.
Per questi motivi, nel 2025, i soldi degli italiani risultano particolarmente protetti quando vengono affidati a banche ai vertici delle classifiche di solidità come Credem, Banca Mediolanum e Intesa Sanpaolo, senza però dimenticare la centralità di una gestione personale oculata e informata del proprio patrimonio bancario.








